TELAINO A MODULO INTERCAMBIABILE BLANCUZZI (TMB)

 

La lotta biomeccanica alla varroa, meglio conosciuta come “metodo Campero” ed effettuata con il telaino TIT3 (telaino trappola a tre settori) ideato da Michele Campero, ha sempre dato ottimi risultati anche se non risolutivi e nel corso degli anni il telaino è stato oggetto di modifiche e migliorie da parte degli apicoltori mantenendo comunque integro il metodo di base.

Le indicazioni che si possono trarre dall’interpretazione dei tre settori (vedi libro “Lotta biomeccanica alla varroa” di Michele Campero - Ed. FAI 1990) danno la possibilità all’apicoltore di comprendere il comportamento dell’alveare e agire di conseguenza.

La mia personale esperienza in apicoltura ha inizio proprio negli anni della comparsa della varroa e da subito ho cercato di combatterla con sistemi rispettosi dell’ambiente alveare, tra cui appunto l’applicazione del metodo Campero.

Nel 1995 ho ideato l’”Arnia a moduli intercambiabili” (vedi articoli pubblicati sulla rivista Apitalia n. 12/1995 e n. 6/2005) all’interno della quale era montato uno speciale telaino composto da 3 distinti moduli intercambiabili tra loro che mantenevano le caratteristiche del TIT3 con lo spazio d’ape.

Con questo sistema i singoli moduli, indicatore, recettore e trappola, essendo indipendenti tra loro, erano facilmente estraibili dall’arnia tramite un apposito foro praticato nella parete posteriore senza dover spostare i melari e, inoltre, era possibile rispettare i prelievi settimanali del favo trappola anche con il brutto tempo.

Per ottenere il massimo rendimento del sistema Campero ho rivisto il normale telaino TIT3 trasformandolo in un “telaino a modulo intercambiabile”, d’ora in poi abbreviato in TMB (Telaino a Modulo Blancuzzi), la cui funzionalità e intercambiabilità del modulo, unitamente ad un metodo di lavoro, sta dando ottimi risultati.

Prima di spiegare questo metodo di lavoro è bene capire le funzionalità del telaino TIT3 Campero. Pertanto, per chi non conosce o non si è ancora avvicinato a questo metodo di lotta alla varroa, espongo brevemente il suo funzionamento.

Il Telaino TIT3 a tre settori è composto da un normale telaino da nido con sotto alla stecca portafavo, per tutta la sua lunghezza, un listello di legno spesso 28 mm e alto 6 cm. al quale vengono fissati verticalmente 2 listelli ricavando così i tre settori (indicatore, recettore e trappola) all’interno dei quali si sviluppa tutto il ciclo di vita dei fuchi.

Il telaino, praticando settimanalmente il ritaglio del settore divenuto trappola contenente covata opercolata con varroa, avrà sempre un settore indicatore, uno recettore ed uno trappola che permetteranno di portare avanti la lotta biomeccanica alla varroa durante tutto il periodo di sviluppo della famiglia.

Spieghiamo meglio la definizione dei tre settori:

-         “Indicatore”: è il settore privo di foglio cereo che consente di interpretare i segnali che l’alveare ci fornisce (es. se non lo costruiscono significa che le api intendono sciamare). Generalmente nelle famiglie forti viene costruito a cellette maschili ma nei momenti in cui la famiglia è stabile possono costruirlo anche al femminile. Una settimana dopo averlo inserito diventa “recettore”;

-         “recettore” è il settore in cui si trovano le larve e per questo è particolarmente ricettivo della varroa e lo rimane fino all’opercolatura delle celle. Nell’arco di una settimana il modulo si modifica in “trappola”;

-         “trappola”: è il settore avente le celle opercolate. Deve essere estratto entro 24 gg. dalla deposizione delle uova ed eliminato prima che nasca la covata maschile carica di varroa.

Dopo aver utilizzato i primi anni il TIT3 Campero ho iniziato a sperimentare altri sistemi e metodi di lavoro, prima con l’”arnia a moduli intercambiabili”, infine, con il “telaino a modulo intercambiabile” (TMB telaino a modulo Blancuzzi). In pratica il telaino è stato modificato applicando un solo modulo (anziché tre), facilmente estraibile e intercambiabile: tecnicamente, all’interno dell’alveare, vengono utilizzati tre TMB che fanno le stesse funzioni del TIT3 Campero ma aumentano notevolmente la cattura della varroa e diminuiscono lo spreco di cera dei tre settori. Con questo sistema, abbinato ad una tecnica di messa a sciame artificiale, ho riscontrato una maggiore recettività della varroa

Il telaino TMB presenta alcuni vantaggi:

  • è possibile controllare la sciamatura leggendo il modulo "indicatore": se non viene costruito è indice che la famiglia si sta preparando a sciamare;
  • è versatile e mira a catturare la varroa quando si trova in fase foretica: è possibile pertanto utilizzarlo nel momento ritenuto più opportuno variando, se necessario, i tempi del ritaglio settimanale previsto dal TIT3;
  • evita lo spreco di cera ma anche di miele, polline, ecc. contenuti nei moduli, i quali essendo indipendenti, possono essere utilizzati con strategie molto più efficaci rispetto al TIT3 dove i moduli sono tutti e tre uniti. (es. possono essere dati ad altre famiglie o nuclei).
  • Consente di far nascere fuchi sani quando si ha la certezza che la famiglia sia ripulita dalla varroa.

Il TMB viene messo in funzione in primavera quando le api iniziano ad allevare i fuchi per la fecondazione delle regine: si procede inserendo nell’arnia un primo TMB con il modulo vuoto che le api costruiranno al naturale con cellette maschili. A cadenza settimanale si inserisce il secondo TMB, sempre con il modulo vuoto e poi il terzo. Si avvia così il ciclo dei tre moduli aventi ciascuno funzioni diverse.

I tre TMB potranno rimanere nell’arnia anche nel periodo invernale avendo cura di girare i moduli con scorte di miele e polline rivolti verso la parete posteriore pronti per l’annata successiva. A inizio stagione basterà ritagliare il modulo di uno dei tre TMB girandolo verso l’entrata del nido.

Con il telaino a modulo intercambiabile, da me ideato e brevettato, posso catturare il massimo di varroa quando si trova in fase foretica senza sprecare inutilmente cera in quanto, non essendo costretto a fare i ritagli settimanalmente previsti dal TIT3, posso stabilire quando eliminare il modulo a covata maschile o se, invece, far nascere i fuchi selezionati.

Per ottenere il massimo risultato con il TMB, applico un sistema di “messa a sciame artificiale” che provo di seguito a descrivere.

Nel periodo di sciamatura quando le famiglie sono “forti” oppure quando l’alveare si prepara alla sciamatura (situazione dedotta dal fatto che il modulo “indicatore” del TMB non viene costruito), procedo con la messa a sciame artificiale della famiglia ( che definiamo “madre”) al cui interno rimangono solo i telaini con polline e miele, la regina con tutte le api bottinatrici, un TMB indicatore che verrà costruito nuovamente a favo maschile ed un TMB recettore che servirà a catturare tutta la varroa che si trova in fase foretica: se necessario aggiungo il melario.

A fianco dell’alveare “madre” colloco un portanuclei nel quale inserisco tutti i telaini di covata femminile opercolata compreso il TMB trappola contenenti la maggior parte della varroa prelevati dalla famiglia “madre”: si forma così un nuovo nucleo che rimane orfano, protetto dall’entrata antisaccheggio (vedi entrata antisaccheggio ), fino alla nascita della nuova regina.

A questo punto la famiglia “madre”, dopo aver eliminato il modulo trappola, si troverà in una condizione ideale: ha buone scorte di polline e miele e la regina continuerà la deposizione delle uova. Questa famiglia, avendo una regina vecchia, costruirà sempre il modulo indicatore a favo maschile e la nuova covata nei restanti telaini al femminile: una covata bella, sana e priva di varroa e, a questo punto, con il prossimo modulo recettore opercolato, è possibile selezionare i fuchi.

Trascorsi 24 giorni, tutta la covata del nuovo nucleo formato e collocato accanto alla famiglia madre, sarà sfarfallata e a questo punto entrerà in funzione il TMB modulo recettore: lo preleveremo dalla famiglia madre e lo scambieremo con il modulo del TMB presente nel nucleo. Con questo sistema si va a catturare la varroa che si trova in fase foretica sulle api del nucleo prima che la nuova regina deponga covata fresca e venga opercolata.   Sommando tutta la varroa catturata nel nucleo e nella famiglia originale abbiamo fatto in modo naturale una quasi totale pulizia della varroa.

Il movimento dei moduli avviene durante le visite di routine all’alveare e sarà a discrezione dell’apicoltore regolarsi a seconda della situazione dei suoi alveari: i moduli, avendo una loro indipendente funzione, sono facili da gestire garantendo al massimo la loro funzionalità di indicatore, recettore e trappola.

Con il TMB e la messa a sciame artificiale della famiglia si ottengono notevoli vantaggi:

-         Innanzitutto non dobbiamo ricorrere settimanalmente all’eliminazione delle celle reali grazie all’attenta lettura del modulo indicatore.

-          se c’è importazione, la famiglia “madre” va subito in produzione riempiendo i melari: in pratica si comporta come uno sciame appena catturato costruendo perfettamente i fogli cerei, inoltre, non subisce alcuna riduzione di api per il raccolto successivo;

-         abbiamo creato un nucleo con regina giovane che potrà essere utile per aumentare il numero degli alveari oppure per riunire il nucleo stesso alla famiglia madre in modo da sostituire la regina vecchia.

-         avendo catturato varroa anche nel periodo di produzione, le famiglie mantengono un livello basso di infestazione e di virus ad essa connessi e non sarà necessario trattare le api già a partire dal mese di luglio. Ho potuto verificare, in una famiglia “madre” presa a campione nel periodo di importazione, che il numero di varroa catturato nel modulo trappola era di circa 80 unità mentre, dopo 24 giorni dalla nascita di tutta la covata nel nucleo abbinato, era di n. 970 unità;

-         permette di migliorare la qualità dei fuchi selezionandoli al momento opportuno;

Abbattere una buona parte della varroa nel periodo di produzione è molto importante perché consente di abbassare la quantità dei virus a essa connessa che costituiscono la principale causa di mortalità delle api e, inoltre, permette di diminuire l’uso di prodotti, sia di natura chimica che biologica, mantenendo inalterate le difese naturali della famiglia e del nucleo.

Buon lavoro a tutti gli apicoltori e per maggiori delucidazioni o uno scambio di pareri potete contattarmi inviando una mail a blancuzzi@leapidifranco.it